Adsense/Facebook ads
Ok, partiamo dalla seconda: questa settimana, in vista dei backup, mi sono dedicato alla manutenzione dei miei siti.
Da molto tempo AdSense mi mostrava questo errore:
Abbiamo rilevato un problema con la tua stringa TC di IAB su uno o più dei tuoi siti o delle tue app. Questi errori possono incidere sulla possibilità di mostrare annunci agli utenti europei. Un rapporto dettagliato è a tua disposizione nella pagina relativa al consenso degli utenti dell’UE.
Per mesi me ne ero beatamente fregato fino a quando non ho scoperto che il link sotto l’avviso, solo una volta disattivato l’ad blocker, permetteva di accedere a varie impostazioni sul Consenso degli utenti dell’UE e di scaricare il log dei problemi.
Googolando sul Errore 2.1a sono uscite una marea di informazioni riguardanti
Dal poco che ho capito, l’errore riguarderebbe la tempistica clic/apparizione degli ad in reazione all’approvazione del consenso (ho Quantcast Choice).
Qualcuno dice inoltre che Google avrebbe già fixato, ma la cosa non è chiara.
Fino a ieri usavo Quick Adsense, un plugin per WordPress non più aggiornato, ma inserivo anche banner a mano, insomma un gran casino.
Come prima cosa ho disattivato gli annunci automatici di AdSense, che avevo incautamente abilitato. Questa tipologia di annunci infatti, per quanto molto comodi (non occorre aggiungere nulla a mano) hanno la caratteristica di sminchiarti completamente il sito.
Ad Inserter Pro
Per risolvere il problema citato sopra ho provato con la soluzione descritta qui:
Errore 2.1a in Google Adsense e GDPR (Soluzione Definitiva)
Ho rimosso l’ormai obsoleto Quick Adsense e installato il molto più completo plugin gratuito Ad Inserter, il problema è risolvibile seguendo i semplici passaggi della guida che ho linkato sopra.
Siccome ho le mani bucate (si vive una volta sola) ho acquistato Ad Inserter pro che offre alcune succose caratteristiche aggiuntive come il Lazy loading, le Sticky ads avanzate, statistiche, report, gestione avanzata dell’anti adblocker e molto altro.
Interessante in questo caso la caratteristica pro definita come:
In pratica dopo aver dato il consenso al GDPR gli ad sono subito caricati senza bisogno del reload pagina lato utente.
La licenza pro permette di utilizzarlo su due siti, e, dopo un paio di sere di prova e sbattimenti vari ho configurato il tutto (continuerò a guadagnare pochi spicci ma è tutto molto figo).
I miei dubbi sulle inserzioni di Facebook
L’altro giorno ho testato i famigerati annunci di Facebook, attivando un paio di campagne mirate a promuovere alcune pagine e video; più che altro per curiosità visto che è possibile investire anche solo pochi euro.
Ho scoperto poi che esiste l’applicazione dedicata Inserzioni di Facebook che tiene traccia delle varie campagne effettuate.
Tutto bene, inserisco il mio PayPal e attivo due o tre campagne di prova.
E’ possibile selezionare vari target, fra cui la nazionalità del pubblico. Aumentando il budget con l’apposito slide, Facebook garantisce un maggior numero di persone raggiunte.
Dopo qualche giorno mi vengono fatti i complimenti per i funambolici risultati, si parla di decine, centinaia di nuove iterazioni e “mi piace”. Linuxiani dai profili insospettabili, tra i quali un alto prelato di Caltanissetta che solitamente pubblica solo post su messe, sembrano apprezzare i miei articoli.
Le informazioni sulle persone raggiunte sembrano molto generiche, non è possibile esaminarle nel dettaglio.
La cosa però che non capisco è la mancata corrispondenza tra tutte queste visite e quello che mostra AdSense sulle pagine promosse.
Lo stesso durante la promozione di un mio video su YouTube, apparentemente piaciuto a decine di soggetti indiani e russi, ma difatto è calma piatta su Ystudio.
Certamente sbaglierò a gestire la cosa, non avrò capito io come funziona ma mi suona tutto molto strano…. :?
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