Upgrade/Gnome/Linux
Gnome 3.28 è sbarcato ufficialmente su Arch Linux ed è stato l’avvicinamento più problematico che abbia sperimentato fino ad ora. Gnome che ho sempre considerato un macigno di stabilità mi si stava letteralmente ritorcendo contro.
Tutto era cominciato quando avevo come al solito ceduto ai fidati repository sperimentali. Su entrambe le macchine GDM non ne voleva sapere di farmi entrare. DOWNGRADE: Ho scoperto così la mirabolante funzione $ pacman -suu
che mi ha riportato sui giusti binari.
Ma ecco successivamente i CRASH. Inesorabili, apparentemente casuali. Durante l’uso di Firefox, salvando uno screenshot, digitando solo certe lettere nella funzione di ricerca di Shell che dire poi di OpenShot che partiva senza decorazioni con ennesimo logout.
Improvvisamente era come trovarsi su un terreno pieno di insidiosi crepacci. Niente risolvevo navigando fra i log e non ero solo io ad avere questi problemi. Bug nel consumo di memoria e nella gestione delle estensioni affliggevano svariati utenti 3.26 e 3.27x.
Lo confesso, nell’ultimo periodo cresceva la tentazione di cambiare DE o distribuzione, XFCE, MATE, ritestare Ubuntu dopo molti molti anni. Tutto questo fino a ieri…
ARRIVA GNOME 3.28
e in un soffio tutto torna come prima, resto sempre guardingo, preparato al crash ma via via che passa il tempo inizio a fidarmi, tutto sembra passato…per fortuna. Finalmente scopro come partire con Wayland: XDG_SESSION_TYPE=wayland dbus-run-session gnome-session
E LE ICONE?
Niente più icone sulla Scrivania, un duro colpo lo ammetto, sebbene la cosa si possa risolvere con Nemo o qualche estensione questa scelta, seppur dettata da validi motivi che legano lo sviluppo di Nautilus alla sua estensione Desktop, proprio non mi convince… a che serve un Desktop senza icone?
Il mio senso razionale mi fa pensare ad un grande spreco. Perché tenere una immagine fissa sullo sfondo? O forse sono i miei retaggi per i quali un Desktop deve essere un Desktop? D’altronde ragionando se apro la cartella Scrivania ho ancora le mie icone, solo che racchiuse in una finestra….
Perchè questa scelta? Dal 2001, anno in cui sono entrato in possesso del mio primo PC, il glorioso Duron 800 equipaggiato con Windows 98se ho sempre visto Desktop classici. Per me il concetto stesso di Desktop (o Scrivania o vassoio di sistema) è sempre stato associato alle icone. Desktop sta alle icone come il vassoio sta alle portate.
Dopo aver eliminato la Taskbar classica ecco che Gnome elimina di default anche le icone o meglio elimina da Tweak la possibilità di mostrarle.
Questo è quello che scrive lo sviluppatore Ernestas Kulik :
“[The] desktop is blocking us and giving deep issues to further go forward with no direct benefit. Users have expectations for it to work decently and it’s not the case.”
Insomma i troppi problemi e bug accumulati hanno fatto allontanare Gnome dal mantenere una gestione del Desktop ufficiale ma data la struttura intrinseca di Linux è possibile come già detto sopperire con addon o validi gestori alternativi andando a liberare Gnome dal fix di dei problemi di implementazione con le nascenti GTK4, multimonitor e chi più ne ha più ne metta.
A tutto questo aggiungiamo la sempre crescente tendenza a tenere l’utente lontano dai problemi, a nascondere sempre piu il cuore del sistema, a privilegiare l’apparenza. Lo stile smartphone.
ALTRE POSIZIONI
Sintomo recente di ciò Nautilus stesso: a me da un profondo fastidio quando per dover accedere alla radice del MIO sistema devo da un po di tempo a questa parte, fare clic su Altre posizioni>Computer.
Altre posizioni?? Il cuore e ciò che rende speciale il mio sistema Linux etichettato come Altre posizioni!? Come a dire tu sei relegato nella Home, sedati il cervello, non pensare a quello che sta sotto, sono cose per altri.
Tieniti il tuo Desktop senza icone, scarica solo le App dello store, un tasto per installare, uno per disinstallare. Poi Altre posizioni sparirà del tutto e occorrerà sbloccare la visualizzazione delle cartelle di sistema tramite opzione nascosta (…vi ricorda qualcosa?). Poi sparirà il terminale ed Amen.
Se il target è basso, il sistema si deve uniformare al target ed offrire interfacce a prova di bambino così che sia più facile spendere, acquistare giochi e applicazioni…e la ruota gira.
Io amo Gnome credo nel progetto e mi emoziona usarlo, è la mia squadra. Forse perché iniziai con Red Hat mi pare nel 2002, non ci capii una beata mazza ma era cosi figo!!
Io credo nel progetto Gnome, ho cambiato il modo di usare le finestre di interfacciarmi al DE e ormai non posso tornare ad un Desktop senza Shell.
So che forse oggi stesso riavrò le icone sulla Scrivania non ci sono problemi, non mi scandalizzo continuerò a preferire la compilazione perché oggi dopo quasi 20 anni di Linux pur avendo ancora molto da imparare riesco a vedere sotto alla facciata.
Potranno rinforzarla quanto vogliono questa facciata ma Linux sotto resta sempre uguale…solido come una roccia, modulare onesto, comprensibile.
Quando il mio sistema crasha adesso mi fermo e RESPIRO, accedo al cuore, analizzo l’output cerco soluzioni e risolvo, so finchè posso spingermi e come tornare indietro, è questo il bello di Linux, un grande viaggio. Il DE è solo la crosta che galleggia la parte più vicina agli occhi.
Ho poco tempo ultimamente per dedicarmi al blog, forse non ho più lo spirito di una volta quello che mi faceva cambiare continuamente distribuzione, essere presente nei forum, ho sempre poi avuto pesanti problemi che mi hanno impedito di interfacciarmi alla blogosfera ma Linux è un percorso che si impara solo vivendolo, ci vuole tempo e il tempo è denaro.
Non riesco a guardare Windows 10 che ho al lavoro, mi passa davanti ogni giorno nella sua stupidità, un virus che richiede un antivirus e gli infiniti greggi che lo usano, qualcuno si affaccia ad Ubuntu per moda, molti restano in superficie, pochi prendono fiato per guardare davvero sotto.
Anche sotto Windows c’è un cuore, un cuore opaco, piattaforma per migliaia di progetti di tool, indubbiamente il mondo migliora grazie ad essi e questo è un bene per la comunità ma è cosi bello osservarlo da quassù dove tutto è trasparente…e libero)(.
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