Dopo un viaggio estenuante di 12 ore in seconda classe sono tornato dal mio primo viaggio negli USA.
Che dire…senza parole, un altro mondo, la nostra storia, le nostre città d’arte sono qualcosa di meraviglioso lo so ma …
Mi restano tanti bei ricordi, dalle scarpinate interminabili sui marciapiedi di San Francisco con quei panorami mozzafiato sempre diversi che si aprivano ad ogni incrocio, passando dal caldo del pomeriggio al freddo ventoso della sera, al caldo torrido di Las Vegas e alla tanto sognata notte che pareva non arrivare mai.
A quelle mitiche strade (senza pedaggio) viste solo nei film (esistono davvero!! 🙂 ) di cui non vedi la fine e intorno solo deserto con quel cielo “a 360 gradi”, con quella Dodge Caliber assetata di gasolina che ci faceva temere il peggio e quei mitici camion, Phoenix, una torrida e vuota città moderna, il mitico Grand Canyon (esiste davvero !!), Flagstaff cittadina a 2000 metri sulla Route 66 con i suoi caratteristici locali, alle meraviglie rosse di Sedona, a Los Angeles con le sue strade sempre trafficate, alle spiagge di Santa Barbara, Venice, Malibu, Santa Monica (la ruota esiste davvero !!) con i loro surfisti e quel mare gelido della California, che il Mediterraneo pare un brodo, ad Hollywood con la mitica scritta che non voleva farsi trovare, a Beverly Hills alle impronte al Chinese Theatre alla pazza giornata agli Universal Studios.
A quel consumismo sfrenato con negozi e locali di ogni tipo, ed anche molte contraddizioni, a quella bandiera ostentata ovunque e quei camper che trainavano auto e le Harley, a quella efficienza in tutto, quegli aeroporti super organizzati, quei controlli davvero rigorosi, quella pulizia delle strade, quei grattacieli scintillanti, quei marciapiedi enormi, quelle case una in fila all’altra coi loro giardini, altro che i nostri squallidi palazzi di città..poi tutti quei negozi e i benzinai sempre aperti 24 ore su 24 con l’omino sempre li nel gabbiotto, e il minuto scarso col quale sul CalTrain hanno fatto salire e sistemato una povera donna in carrozzina e fatto ripartire il treno.
Dopo aver vissuto per 17 giorni tutto questo il ritorno a Fiumicino è stato scioccante, vedere quei pavimenti sporchi quel gabbiotto pencolante con quella bandiera italiana attaccata con lo scotch, e quei due poliziotti salutarti in romanesco (non che ce l’abbia col romanesco)vabbbene vabbene, con quei bagagli che non arrivavano mai e la gente inc..ta in una coda che pareva una ressa, con quasi 40 gradi e senza aria condizionata hanno reso ancor più pesante il rientro, e quel furgoncino sgangherato che dopo mezzora ci ha portato al parcheggio delle auto (niente a che vedere coi 2 minuti scarsi coi quali a Los Angeles ci hanno fatto consegnare la macchina preso i soldi dalla carta e caricati valigie comprese sul bus navetta per l’aeroporto, il tutto alle 4 del mattino e con varie auto in coda), e quel pedaggio dell’autostrada, e quelle buche sull’asfalto che parevano un lontano ricordo.
Aperto il frigo di casa invece il buon vecchio cibo nostrano mi è parso di una bontà mai provata, quanti hamburger, quante patatine fritte quanta Coca Cola (preso il bicchiere la riempivi quante volte volevi) avevo ingurgitato in quei pranzi assolati, a parte qualche ottima bistecca la fascia medio bassa (e qualche rara eccezione) dei locali da noi frequentati la sera lasciava parecchio a desiderare, strani intrugli innominabili di salse e salsine la facevano da padrone, la pizza invece non era male.
Alcune immagini che voglio ricordare è la north beach di san Francisco la mattina presto, con quei nuotatori che sfidavano il mare gelido e quei gabbiani enormi e quei cinesi pescatori di granchi, oltre a Chinatown, Alcatraz e il Golden Gate al Pier 39 con i suoi leoni marini, il pier di Santa Monica con tutta quella gente in mare fino a notte, quelle luci e quel tramonto….quei surfisti che che lasciata la macchina sulla strada parevano tanti puntini fra le onde e il rumore degli skateboard sull’asfalto, quella New York vista e solo sognata dall’aereo e dai vetri di un aeroporto, alla voce del navigatore…ci sarebbero altre 1000 cose da aggiungere……tutte cose che pochi giorni fa non avrei mai immaginato di poter vedere.
In attesa di disporre anche del materiale registrato dai miei compagni di viaggio (certamente migliore del mio) metto solo alcune foto ridotte su Picasa ancora da sistemare in modo decente (molte purtroppo dalla mia Olympus 3 mpix e altre della mia fiammante Lumix 12 mp obiettivo Leica acquistata sul posto grazie alla convenienza del cambio).
Paolo says
deve essere stata una figata sto viaggio..complimenti ! ( con una puntina d’invidia eh eh )
Paolo says
Paolo ovvero brandnewtoy dei debianizzati..eh eh..
admin says
Ciao 🙂
Bellissimo davvero, sono riuscito a vedere cose che sognavo da tempo, ora mi manca New York, chissà…un giorno.
Comunque merita, oggi come oggi si trovano offerte vantaggiosissime (si fissava tutti da internet li per li su ebooking.com) 🙂
Ciao 🙂
Paolo says
ok ci guardero’..ciao
Paolo says
Mi stavo riguardando foto degli USA mentre mangio pop corns, veramente interessanti , ma anche quelle di casa nostra…bellino il cagnino e’ un meticcio ? Ciao
fabrixx says
@Paolo
SiSi c’è chi dice che sia un misto basenji perchè ulula.
Si chiama molly ed è una emmina di 5-6 anni ormai..
Felice che ti siano piaciute le foto 🙂
Ciauu 🙂