Dopo quasi due anni da quando compilai la 2.7.1 è finalmente uscito Gimp 2.8 (RC1) con interfaccia a finestra singola, mantenuta stavolta anche dopo il riavvio.
Da allora si sono succedute solo una serie di 2.7x ma stavolta sembra che il traguardo finale sia molto vicino. Questa 2.8RC1 segue la 2.7.5 di cui avevo tentato la compilazione qualche tempo fa senza riuscirci causa alcune mie librerie troppo obsolete (libglib ecc..).
La release note di questa versione fa riferimento alla 2.7 che introduce oltre alla modalità single window il Multi-Column Dock Windows, la reintroduzione del tasto Esporta ed un bel po di altre migliorie.
Ubuntu 12.04 (Precise Pangolin) offre una piattaforma sufficientemente aggiornata per compilare questa nuova versione.
Sebbene molto presto sarà disponibile nei repo ufficiali Ubuntu e magari lo è già in launchpad (non ho controllato) ecco come fare per chi si volesse cimentare nel building partendo da una installazione Desktop base 32bit.
Prepariamo il nostro sistema:
La nostra Ubuntu bella linda avrà bisogno di essere preparata alla compilazione con un po di pacchetti base ed altri che ci saranno comunque utili in futuro:
$ sudo apt-get-install synaptic gdebi build-essential checkinstall
Fatto ciò assicuriamoci di aver rimosso eventuali altre versioni di Gimp disinstallando da Synaptic eventuali pacchetti gimp, gimp-data, libgimp2.0 ecc..
Scarichiamo i sorgenti di Gimp 2.8RC1 (.tar.bz2) da questo indirizzo:
ftp://ftp.gimp.org/pub/gimp/v2.8/
Nota: Probabile sia in uscita 2.8 finale, non metto quindi il link diretto.
Scompattiamo sulla Scrivania la cartella gimp-2.8.0-RC1 lasciandola per ora in attesa.
Ecco la lista delle dipendenze necessarie per la compilazione di Gimp:
intltool,libglib2.0-dev,libavcodec-dev,libavformat-dev,valac-0.16,graphviz,ruby1.9.1-dev,liblua5.1-0-dev,libcairo2-dev,libgtk2.0-dev,libgdk-pixbuf2.0-dev,libpango1.0-dev,libgtk-3-dev,libdbus-glib-1-dev,liburiparser-dev,libfreetype6-dev,fontconfig,liblcms1-dev,libpng12-dev,libpng12-dev,libpoppler-dev,libtiff4-dev,libwebkit-dev,libmng-dev,librsvg2-dev,libwmf-dev,zlib1g-dev,libbz2-1.0,libgs-dev,libaa1-dev,libjasper-dev,libexif-dev,python-gtk2-dev.
Babl e Gegl:
Nei repository di Ubuntu troviamo già impacchettate tutte le librerie che ci occorrono tranne le famigerate Babl e Gegl che abbiamo bisogno di avere nelle versioni più aggiornate (quelle dei repo non lo sono da tempo).
Procuriamoci i sorgenti di Babl e Gegl:
Babl 0.1.10
Gegl 0.2.0
Scompattiamo quindi sulla scrivania le cartelle babl-0.1.10 e gegl-0.2.0
Compiliamo Babl:
$ cd ~/Scrivania/babl-0.1.10 $ ./configure $ make $ sudo make install
Compiliamo Gegl:
$ cd ~/Scrivania/gegl-0.2.0 $ ./configure $ make $ sudo make install
Ora siamo pronti per compilare Gimp 2.8:
$ cd ~/Scrivania/gimp-2.8.0-RC1 $ ./configure $ make $ sudo checkinstall
Come usare il Checkinstall:
Rispondiamo Y se ci viene chiesto di creare il set default per le proprietà del file e nominiamo a piacere i vari righi, facendo attenzione a mettere un valore numerico nel campo Release o il pacchetto non verrà creato.
Alla fine del processo oltre ad avere Gimp installato ci ritroveremo il nostro archivio .deb nella cartella dei sorgenti.
Nota: Data la complessità del programma il procedimento di creazione del .deb cosi come il make richiederà un certo tempo a seconda della CPU usata.
Al posto di sudo checkinstall potete dare semplicemente sudo make install, ma non avrete il .deb (che permette una facile rimozione e reinstallazione).
Avvio di Gimp 2.8:
Lanciare Gimp da terminale e usate il comando per creare il lanciatore.
E’ probabile che la prima volta non si avvii restituendo l’errore:
libgimpwidgets-2.0.so.0: cannot open shared object file: No such file or directory
Può darsi che alcune librerie non siano state linkate nei punti giusti e che il sistema non le trovi.
Per risolvere provate a dare il comando:
$ sudo ldconfig
Perché compilare?
La compilazione dai sorgenti di Gimp può risultare ostica ma quando uscirà una nuova versione il nostro sistema sarà già pronto per riceverla. Ci basterà rimuovere l’ultimo deb e usare i nuovi sorgenti e saremo di certo i primi a poterla provare.
In generale compilare ci da un’idea di come funzionano i programmi oltre a darci la possibilità di risolvere problemi con il ragionamento cercando di interpretare gli errori del terminale. 😉
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